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E anche i miei compagni di cordata hanno saputo motivarmi nei momenti neri. Sovrastano tutte le montagne della Terra. Valentini La montagna nepalese Jasemba dove Hans Kammerlander e Karl Unterkircher hanno aperto una via nuova sulla inviolata parete sud. Everest sulla bocca di tutti, nei sogni di molti, sotto i piedi di pochi.
Ci saranno i tempi di Irvine e Mallory, forse i primi salitori nel Di Hillary e Tenzing, i primi certi ad averne toccato la cima nel I tempi della prima solitaria, dal versante nord senza ossigeno, sempre di Messner Sono oltre le persone ad averne solcato la cima questo maggio, gran parte dal versante nord, quello tibetano.
Manaslu 8. Salite che la Meroi si prefigge sempre nel suo stile ad armi pari. Ci auguriamo che la salita di questa bella via nuova allo Jasemba possa ispirarlo ad altri nuovi e grandi obiettivi. Ci stringiamo con profondo affetto alle loro famiglie. In entrambi i casi imboccare il sentiero per il Rif. Da questo punto risalendo la china detritica di destra ci si porta alla base degli speroni ore 0. Soste con chiodo e cordino.
Per scendere abbassarsi lungo la cresta spartiacque fino ad un colle, poi tra erba e blocchi dirigersi al sentiero sottostante. Le vie: 1 Doppio Malto. Punta Grigia - m Dolomiti Orientali - Gruppo della Croda Dei Toni - Ramo dei Campanili di Val Dei Toni Marino Babudri e Ariella Sain il 28 agosto del hanno aperto una via nuova seguendo la direttiva di uno spigolo di rocce grigie nella parte bassa e una placconata nera in quella superiore che porta in cima.
Giunti in Val Marden si abbandona il sentiero e si mira al canalone ghiaioso posto a Est della Punta, a una decina di metri a monte di rocce nere, alla base dello spigolo ore 3. Discesa in direzione Nord fino a delle cenge che si seguono prima verso Nord - Ovest ometti poi verso Est fino ad un masso con cordini.
Da Torre Del Rifugio qui calata alla forcella del canalone ghiaioso che riporta alla base. Babudri e A. Sain sulla parete Nord - Ovest hanno aperto una nuova via su roccia a tratti compatta e di difficile chiodatura. Tempo impiegato ore 6. Usati 6 chiodi di assicurazione intermedia. La discesa si effettua per prati sul versante Sud fino a collegarsi alla via normale del Crep. Cima Monfacon di Forni. Si tratta di un itinerario logico ed evidente, con roccia ottima.
Tempo impiegato ore 3. Materiale lasciato 7 chiodi e 3 cordini. Gli ultimi m 25 probabilmente sono in comune con la via Peverelli. Avvicinamento alla parete dal Rif. Padova seguendo i seg. Presso un grande masso con segnavia si abbandona il sentiero e si prosegue in quota verso sinistra seguendo tracce tra i mughi e ghiaioni per una ventina di minuti. Discesa verso Est fino ad una piccola forcella.
Padova in ore 2. Sviluppo complessivo m Tempo impiegato ore 2. Lasciati 3 chiodi. Discesa per la via normale segnata da bollini rossi e ometti. Sopra: La parete N. Mazzilis e F. Lenarduzzi hanno salito la serie di fessure e placche poste a sinistra della via Gasperina - Janese sulla parete Sud. Roccia compatta ma con lastre instabili specie nella parte superiore. Usati 10 chiodi e qualche friend. Creta di Timau - m Alpi Carniche - Gruppo della Creta di Timau Il 30 settembre del Roberto Mazzilis e Fabio Lenarduzzi in 8 ore di arrampicata hanno scalato il pilastro settentrionale, quello molto pronunciato che separa la parete Nord - Ovest dalla Nord - Est.
Per la sola assicurazione intermedia sono stati usati una ventina di ancoraggi tra friend e chiodi quasi tutti i chiodi sono rimasti in parete. Pilastro Cregnedul - Top. Mazzilis e Daniele Picilli hanno salito lo spigolo Sud - Est di un marcato pilastro che si nota sul versante orientale di Punta Plagnis. Usati alcuni chiodi e friend. Avvicinamento al pilastro da Sella Nevea per il Passo degli Scalini fino al costone che si affaccia sul Vallone di Grantagar, in vista del Rif.
Corsi e del Pilastro Cregnedul, in alto a sinistra. Qui si abbandona il sentiero e si sale per falda detritica in direzione Nord fino alla base del pilastro ore 1.
Seconda prova del circuito dopo quella svoltasi in Polonia ad inizio stagione. A fare meglio di loro era solo Angela Eiter, che dopo aver conquistato le ultime tre coppe del mondo iniziava anche il con una vittoria. In campo maschile Jorg Verhoeven si rifaceva della delusione di Imst e metteva in riga Patxi Usobiga e Cedric Lachat, mentre un aleatorio passaggio di blocco molto in basso era fatale a Flavio Crespi e David Lama, che finivano in coda ai finalisti, rispettivamente settimo e ottavo.
Dietro di lui si piazzavano il finlandese Nalle Hukkataival e il nome nuovo giapponese Akito Matsushima. Le giovanissime Irene Bariani e Cassandra Zampar restavano in fondo della classifica, ma con tutto il futuro davanti.
Manuela Valsecchi e Cassandra Zampar erano le uniche a raggiungere la catena, e ripetevano la bella prestazione in finale, rendendo necessaria una superfinale per spareggiarle. Ma dal punto di vista sociale il fenomeno dello sci era una faccenda che andava assumendo particolari connotati. Da buon milanese e socio del Club Alpino Italiano ho il dovere e il piacere di dire che un merito della divulgazione dello sci fu in buona parte delle gite sociali che lo Sci CAI Milano organizzava e portava a buon fine.
Non a caso in quegli anni Marcel Kurz diede alle stampe il suo celeberrimo Alpinisme hivernal, un testo molto diffuso tra noi appassionati.
E da allora il nostro orizzonte sciistico non fece che ampliarsi. Sono nato nel a Milano. Ci vorranno parecchi anni e non poca applicazione da parte mia per trasformarmi in un giovanotto aitante e sportivo… Quei nasi cotti dal sole E veniamo al mio primo incontro non del tutto positivo con la montagna. Trascorrevo le vacanze estive a Courmayeur dove ai miei occhi di adolescente gli alpinisti apparivano come esseri abbrutiti verso i quali provavo un senso di autentica riprovazione.
Li vedevo ciondolare per le strade di Courmayeur con le labbra gonfie e bruciate, i nasi rubizzi, stanchi, affranti, bagnati fradici dopo i temporali, magari zoppicanti per il mal di piedi. Erano vestiti goffamente, con giacconi di stoffa. Ma a Courmayeur non mi limitavo a passare il mio tempo sui campi in terra battuta. Facevo di quando in quando brevi escursioni con altri ragazzi, che finivano immancabilmente con un allegro picnic sui prati.
La rivelazione la ebbi il giorno che salimmo tutti al rifugio Torino. Serafin della Brenva e cominciai a capire che cosa provavano quei goffi individui che io tanto disprezzavo. Nessun fattore ereditario, nessun Dna come oggi si dice. Successivamente, la mia carriera universitaria fu particolarmente brillante non solo alla luce del libretto di studente, ma anche sulle piste di fondo e fra i paletti dello slalom.
Particolare importante. Un giorno mi venne presentato a Courmayeur da amici di mio padre. Bisogna tenere presente che su quella montagna che emerge dalle acque del lago Maggiore la neve, a differenza di oggi, non mancava mai.
Calzavamo sci militari con attacchi Witfeld, attrezzi davvero primordiali. Suo padre era un alto dignitario di corte al tempo degli zar. In quegli anni lei fece amicizia con una danese che, avendo avuto problemi di salute, si era recata a San Martino di Castrozza in convalescenza.
Personalmente potevo considerarmi uno sciatore completo. La tecnica di discesa? Li vendeva il solito Bramani che nel frattempo aveva aperto un altro negozio. Per gli scarponi mi rivolgevo a una calzoleria dietro il Duomo.
Per evitare vesciche ci mettevamo calze di lana grossa e calzettoni. Una gigantesca staffetta Impossibile negarlo: il tempo per allenarmi scarseggiava, me lo impedivano ragionevolmente la famiglia e la professione. Al ritorno constateremo che ha ricoperto la nostra pista per largo tratto. A mezzanotte, secondo programma, siamo sui marciapiedi della Stazione Centrale.
Mi spiego meglio. Ai corsi ero considerato un allievo disciplinato. Nel dopoguerra entrai nel Club Alpino Accademico Italiano. Il presidente Bonacossa aveva comunque delle valide ragioni per tessere le mie lodi. Tra i miei compagni ci furono Gervasutti, che un giorno mi cedette il comando della cordata, Chabod e Carlo Negri che presentai ai delegati in occasione del conferimento di diploma di socio onorario del CAI.
Ho percorso tutte le grandi vie del Bianco. Ormai mi sentivo profondamente coinvolto sui temi della sicurezza e della prevenzione. Fu merito del professor Nangeroni, presidente del Comitato scientifico del CAI se su quella prima labile traccia venne fondato il Servizio Valanghe Italiano alla cui nascita diede un sostanziale contributo Gansser. Ero influenzato e quel malessere mi ha salvato la vita.
La stessa fortuna che mi ha assistito nel mio lavoro, certamente delicato. Per concludere, ho fatto la mia parte anche nella nascita della Guida dei Monti d'Italia. Il CAI era restio a gettarsi in quest'impresa editoriale, convinto che il Touring fosse troppo al di sopra di noi e delle nostre forze.
Al CAI ho dato tanto e ne sono felice. Per questo invito tutti a rimboccarsi le maniche. Per il nostro futuro, per il nostro Club alpino.
Grande Punto 1. Fiume - Palazzo del Governo. Fu buon profeta. Si fanno inventari floristici e si marcano i sentieri.
Con lui i Fiumani arrampicarono molto, anche in Dolomiti. Ma del resto Fiume fin dal partecipava ai convegni CAI.
Quello del CAF era un gruppo piuttosto elitario, come del resto succedeva a quel tempo in altri Club. Foto sotto: Incontro a Roma con alpinisti romani - Ma anche per gli alpinisti fiumani arriva il momento di scuotersi, di riprendere il cammino interrotto. Gino Flaibani fa propria questa idea appoggiato da un gruppetto di amici, tra cui: Ferdinand Brodbeck il fondatore del CAF.
Con lui don Onorio Spada, Cappellano degli Alpini. Primo Presidente, dopo la diaspora e la ricostituzione, fu Gino Flaibani. Dopo la morte, nel , di Flaibani la presidenza passa al prof. Manca ora un Rifugio che ripaghi almeno in parte di quei sei forzatamente abbandonati assieme a Fiume.
La Sezione, allora, contava soci. Locatelli - agosto Virginio Bertinelli. Gli succedono Sandro Silvano e quindi Dino Gigante. E siamo al 10 giugno E adesso? Tomaso Millevoi, eminente matematico, istriano di Albona. Non pesano come alla partenza ma sono comunque davvero imponenti, questi nostri compagni di viaggio, carichi di quanto necessario a rimanere in montagna tre giorni e a fare una via alpinistica.
Facciamo il brindisi e mangiamo un panino col formaggio. Normalmente si trascorre la notte in grotte e spelonche, o sotto le pareti spioventi dei grandi massi presso le forcelle. Prima Veniero Dal Mas con la sua guida escursionistico-alpinistica poi Pietro Sommavilla e Franco Miotto con la loro opera di riscoperta di tutti i sentieri e le cenge da camosci hanno ridato in mano agli appassionati nuovi strumenti per frequentare queste montagne. I due libri di Mario Minute ed Elvio Damin, inoltre, hanno regalato a tutti noi immagini fotografiche stupende, poetiche ed illuminanti insieme, che hanno stimolato ulteriormente insieme alle puntuali descrizioni di alcuni itinerari di salita la voglia di avventurarsi da queste parti.
Di recente, infine, - incredibile a dirsi! Frequento i Monti del Sole da alcuni anni, con il mio amico e compagno di cordata Fausto Durante. Siamo insomma complementari, ben affiatati e, soprattutto, ci accomuna la passione esclusiva per questo gruppo. Scalata per la prima volta da Castiglioni e Detassis, conta solo 3 itinerari di salita. Molto di arduo resta, quindi, ancora da tracciare. Qui accanto: In arrampicata lungo il sesto tiro della via Castiglioni Bramani.
La Torre del Mont Alt, infine, colpisce per la compattezza della roccia bianca, per le linee diritte che disegnano una cuspide solida e ben tornita. Verso nord, invece, essa si salda alla sua montagna madre, il Mont Alt, con una ben incisa ed aerea forcella. Rimando invece alla guida di Sommavilla e Miotto per quanto attiene la descrizione dei complicati sentieri di accesso. I tempi per gli avvicinamenti, ovviamente, dipendono molto dal peso degli zaini.
Ad ognuno il suo stile. Schuster E. Conedera G. Si risale il canale abbastanza agevolmente I fino al limite occidentale della parete Sud della nostra cima, ove si attacca 25 minuti. Continuare banalmente fino in cima. Discesa: percorrere il pendio fin sopra la fessura friabile. Calarsi per 15 m da un chiodo. Proseguire sul cengione delle due caverne verso destra e proseguire come sopra.
Si prosegue ora nel fondo del canale e lo si segue per breve tratto in quanto, ben presto, proseguire appare difficoltoso. Ci si sposta allora sulla destra del canale stesso, procedendo lungamente a mezza costa tra erba, mughi e roccette. Relazione: 1. Dalla Forcella ci si inerpica a destra per rocce, erba e mughi II fino ad una 2. De Bortoli E.
Conz - C. Si supera un brevissimo saltino, 2 metri a destra del mugo IV , portandosi in cresta e si procede facilmente per essa fino ad una fitta macchia di pini 20 m; 1 p. Da qui ci si slega e si percorre brevemente il pendio finale sino in vetta. Sulla cima, ampia e panoramica, solo un ometto di pietre. Da questo si scende per prato e ghiaie per poco meno di un centinaio di metri, rasentando la parete rocciosa. Torre del Mont Alt m Via E.
Castiglioni V. Relazione: si sale la parete per due metri andando ad afferrare un primo grosso mugo dal quale ci si sposta verso sinistra risalendo una rampetta erbosa. Ci si dirige ora verso un evidente pilastro staccato che si rimonta sino in cima, grazie alla fessuretta che lo separa dalla Torre. Da qui, obliquando verso destra, si raggiunge una fittissima macchia di mughi, facendo comodamente sosta appena sopra di essa, su un terrazzino reso soffice dagli aghi di mugo 50 m; III; sosta su grosso mugo con cordino di calata.
Si traversa a sinistra e ci si porta nel largo canale clessidra che scende dalla vetta e lo si risale per 25 m 25 m; II,III. Si prosegue con cautela fino sotto la vetta, ove si vede un chiodo usato per la prima calata.
Camminando si prosegue per la vetta vera e propria. Materiale consigliato: 2 mezze corde da 50 m, qualche chiodo, nuts e friends Per bivaccare: un ottimo posto di bivacco lo troviamo sul lato ovest di un enorme ed evidente masso, posizionato circa m sotto il Forzelon de le Mughe.
Miotto - P. Fondazione A. Berti e Fondazione G. Minute - E. Due chilometri ancora per immergersi nel tranquillo paesino di Kastraki, base di ogni turista verticale. La vita monacale, fuga dal mondo e volontario confino in luoghi deserti, trova quiete e spazio ideale sulle cime di queste torri.
Negli incontri, avvenuti nelle mie varie trasferte di lavoro, mi racconta entusiasta i segreti ed i misteri di Meteora, che nessuno conosce meglio di lui. In alto: Veduta di Kastraki e parte delle Meteore. Al contrario delle linee 35 Qui accanto: Settore ovest delle torri di Meteora. Qui accanto: Doupiani. Dietrich Hasse Dresda, da circa un anno, a causa di un ginocchio malandato, ha smesso di arrampicare.
Sulla parete di discesa nel tratto delle doppie, parete nord ci sono dei monotiri interessanti, ideali al perfezionamento della tecnica su conglomerato. Ore 0. Ora, con due doppie rispettivamente di 30 m e 25 m, si raggiunge la base della torre. Stutte, J. Nel terzo tiro si trova il passaggio chiave, dato dal superamento di un piccolo strapiombo appigliato.
Approccio: dal parcheggio del monastero Aghios Nikolaos Anapafsas seguire la strada asfaltata in salita per ca. Dopo ca. Discesa: dal libro di vetta tornare verso la direzione della via di salita e al cespuglio, da un ancoraggio cementato, si scende con una doppia di 40 metri verso nord.
Arrivati sul fondo del profondo canyon seguirlo in discesa, lungo il quale si incontrano due piccoli salti: il primo si scende arrampicando breve passaggio di III , il secondo conviene fare una doppia da un albero 10 m.
Il passaggio chiave, una fessura molto aperta nel quarto tiro classificata dalla guida tedesca solo di V, fa intendere quanto gli arrampicatori sassoni siano bravi in fessura! Approccio: dalla chiesa di Kastraki in direzione nord fino alla strada sterrata, che porta ad una valletta con grandi platani. Poco dopo prendere un marcato e ripido sentiero verso destra, che porta alla parete est, proprio sotto la grande grotta con i visibili resti delle carceri dei monaci pali e traversine.
Necessita di buona tecnica in spaccata e ad incastro del corpo. Il terzo ed il quarto tiro sono quelli chiave. Approccio: da Kastraki a piedi ore 0. Discesa: dalla cima portarsi in direzione sud fino al bordo della parete sudest di fronte alla Torre Piramide.
Quindi, aggirando la torre verso destra, si ritorna sul versante ovest. Arrampicata elegante e sostenuta, con movimenti tecnici e particolari. Approccio: dalla chiesa di Kastraki salire verso est attraverso le ultime case del paese in direzione del caratteristico e sottile monolite Spindel, ben visibile da lontano. Discesa: dalla cima piatta andare verso est verso la torre Modi , scendere degradando ed individuare il primo Spigolo ovest Dietrich Hasse, S.
Approccio: da Kastraki per strada asfaltata verso il monastero di Aghios Nikolaos Anapafsas. Mauro Bernardi Guida Alpina www. Il trekking di tre giorni che ci accingiamo a descrivere ne compie il periplo attraverso sentieri di alta montagna dove, in molte zone, i detriti morenici hanno preso il posto degli antichi ghiacciai. In alto: Il logo del Tour. Il Rifugio Gastaldi. I due valichi ed il Rifugio Gastaldi, toccati dal nostro tour, sono stati importanti testimoni della guerra partigiana.
Le Valli di Lanzo, come molte altre vallate alpine piemontesi, hanno avuto un ruolo di primo piano nella lotta partigiana. Particolarmente cruento fu il , quando i nazifascisti attaccarono pesantemente le Valli di Lanzo con rastrellamenti, incendi e devastazioni per piegare le formazioni partigiane che vi erano insediate. Nessuno ha voglia di parlare. Camminiamo curvi sotto il peso dei nostri zaini e dei nostri pensieri.
Foto sotto: Nel Vallone della Lombarda. Nella notte fra il 3 e il 4 ottobre del un nuovo incendio, questa volta appiccato dai nazifascisti durante gli scontri con le truppe partigiane del distaccamento Savant costrette a retrocedere verso la Francia attraverso il Passo del Collerin m , lo rade nuovamente al suolo.
Soltanto nel viene inaugurato il nuovo rifugio che rimane immutato sino ad oggi. Uno dei problemi che le brigate partigiane dovevano affrontare era quello sanitario. Recentemente i volontari del CAI Lanzo hanno provveduto a contrassegnare tutto il sentiero di questo percorso con bolli bianco-rossi e ad installare cartelli indicatori e bacheche didattiche.
Cibrario Dislivello: m in salita e m in discesa. Scendere verso Sud, in direzione del valloncello che si trova ai piedi del ghiacciaio della Bessanese. Il sentiero prosegue obliquamente in direzione sud-est. La discesa verso rocce montonate sino a raggiungere la diga m. Sopra una piccola cappella dal tetto bianco sorge il confortevole bivacco San Camillo, che dispone di una 20 di posti e dotato di riscaldamento elettrico, grazie alla sua vicinanza alla diga. Attraversare la diga, in direzione del rifugio Cibrario.
Guadare un ruscello su delle pietre scistose e riprendere sulla riva sinistra, seguire parallelamente un piccolo canale e poi procedere verso il fondo di una conca glaciale. Qui sotto: Il Rifugio Cibrario. Durata: circa ore min di marcia. Qui sotto: Tabella informativa al Lago della Rossa.
In basso: Nel Vallone della Lombarda. Dal Colle scendere ad W verso il fondovalle ometti e segni bianco-rossi ; a circa m dirigersi a Nord sulla riva dx del torrente della Lombarde nevai anche in piena estate , fino al guado delle Larges m. Passare sulla riva sx e continuare fino ai pressi della capanna dei pastori m. Voltare a dx e scendere al torrente passerella e risalire di fronte al Pas de la Mule, poi al Pas des Eublats e con passaggi scoscesi al Plan de Revallon m.
Dirigersi verso il ruscello del Veilet che si attraversa una prima volta, prima di risalirne la riva destra. Giunti al primo ripiano m , lasciare a sinistra il sentiero che conduce alla pietraia del Rocafort segnalato da un cartello.
Ripassare sulla riva destra del ruscello. Raggiungere un colle, proseguire a nord-ovest percorrendo un sistema di valloncelli di blocchi scistosi per arrivare alla conca che conduce al colle Audras, attraversare orizzontalmente sui resti del ghiaccio del Collerin. Arrivare al ghiacciaio di Pian Gias. La discesa continua tranquillamente, al centro della valle. Verso la costiera a m abbandonare il sentiero che scende al Pian della Mussa e al paese di Balme per imboccare sulla destra la traccia che sale al rifugio Gastaldi.
Attraversare una pietraia, salire per un ripido pendio di una quarantina di metri ed arrivare ad un piccolo colle. Arrivare ad un rudere e ad un vecchio montacarichi. Vista dal Rifugio Caldenave verso Nord. Fino al il rifugio O. Lago Grande di Rava. A destra: Veduta dal Cimon di Rava. Antica malga ristrutturata Posti letto n.
Per sentiero fino alla baracca della teleferica m , indi per rado bosco di larici e poi, superato il limite della vegetazione boschiva, per ampi tornanti al bivio Capanna dei Pastori m , ruderi. Discesa per medesimo itinerario al rifugio O. Brentari ore 2,50 complessive. Brentari per sentiero fino al Passo di Socede m , 15 min.
Si prosegue in salita per sentiero salendo in breve tempo al lago di Forcella Magna e quindi, per mulattiera militare, si costeggia la sovrastante Cima dei Lasteati, e Monte Cengello su sentiero panoramico e pianeggiante; dopo avere aggirato la Cima Tombola Nera si giunge alla Forcella delle Buse Todesche m , ore 2 da Forcella Magna.
Cimon di Rava m , ore 0,30 per le eccezionali vedute panoramiche. Spedizione gratuita di tutta la documentazione illustrativa con piantina del trekking a tutti coloro che ne faranno richiesta. Martino di Castrozza Testo e foto di Moreno Puppi N elle giornate terse di fine estate i toni caldi del radente sole al tramonto venivano refratti dal rosone rivolto a occidente della Casa Rossa.
Si potevano intuire le voci degli uomini, i versi degli animali nella stalla, il profumo della terra dissodata… il peso di due secoli scanditi dai lenti ritmi della natura. E i suoi occhi erano pieni di colore: il colore dei sogni. Nelle giornate terse si distinguono chiaramente da tutta la pianura friulana e parte di quella veneta, fino a Venezia. Qui sopra: Il Campanile di Val Montanaia. Il suo nome deriva dalle Regole, o Fabule, di origine longobarda.
Queste sono un fenomeno economico-giuridico derivante dagli usi civici, ovvero i diritti delle popolazioni residenti sui territori comunali, o Fara nella dizione longobarda, in particolare di pascolo e di legnatico.
Defilate le Dolomiti Friulane quasi si nascondono tra la Carnia ed il Cadore. Il paradiso in una bolgia. Il 19 settembre una campana squilla per la prima volta in vetta al Campanile. Friulane, il magico Campanile di Val Montanaia. Chiudo gli occhi e sento squillare la campana, in vetta. Nella mia mente. Poi non rimane che il nero degli abeti e il grigio delle rocce.
Ma forse in vetta non ci arriveremo mai. Forse la vetta non esiste neppure. Il sole sta scomparendo dietro il Castello di Vedorcia. Oggi le pietre della Casa Rossa ritornano alla terra. Le luci si affievoliscono, fino a spegnersi. E cala il sipario.
Questo magico luogo si chiama sogno. Seppure ad occhi aperti. Moreno Puppi S. Panorama, Trento, Occasione ghiotta anche per gli altri, 52 set. Sotto: Il Campo base. Le palanche sono sempre palanche, anche e soprattutto a Genova.
Sdoganato dalla famiglia, comincio gli allenamenti assieme ad Armando e ad Alessandro. A-con-ca-gua… A-con-ca-gua… A-conca-gua… Il ritmo della corsa scandisce le sillabe di questo nome. Spero di divertirmi in spedizione. Il mio mentore veneto mi ha scritto: prudenza e determinazione, questi sono gli ingredienti vincenti per una spedizione.
In basso: Sul sentiero verso il Campo base. Verso che cosa? Allora partiamo. Sono abituato a scrivere - e mi riesce meglio che arrampicare. Saremo infatti ospiti della potente associazione che raccoglie i Liguri nel mondo, accolti con tutti gli onori a Santiago del Cile ed a Buenos Aires.
In Sudamerica abbiamo incontrato altre facce di Liguri, che tornano a Genova con cadenza non sempre prevedibile ma con immutato amore e rispetto. Queste facce ci ruotano vorticosamente intorno durante i tanti incontri che abbiamo avuto presso sedi istituzionali e non.
Questi sono Liguri ex - marginis, che non vuol dire emarginati, quanto piuttosto che sono oltre i confini. I confini della Liguria, appunto. I confini geografici, non quelli delle emozioni, dei sentimenti, delle suggestioni, dei ricordi, dei rimpianti. E della speranza.
Non che non si siano integrate appieno nella terra di adozione. Intanto i preparativi vanno avanti, alla ricerca del peso perfetto dei bidoni, bidoni che caricheremo sui muli.
Sono superfici e volumi che non conosciamo, che non ri-conosciamo, che ci sono estranei, incapaci come siamo di pensare e di concepire distanze aliene, quasi fossero il frutto di viaggi extraterrestri, piuttosto che extraeuropei. Mi perdo nel fotografare e nel guardare. I lontani ed altissimi crinali delle creste scendono ripidi e franosi fino al fondovalle, dove serpeggia incerta ed a volte nascosta la traccia che stiamo seguendo.
O forse sarebbe meglio dire una cacofonia. Le rocce di basalto nero balzano fuori dal rosso mattone delle pietraie che attraversiamo, intervallate da terreni gialli di zolfo, secchi e spaccati dove passa il sentiero. Radi cespugli verdi si alternano a cuscini di fiori di un ocra accecante.
Ogni tanto, quasi a ricordarci che siamo in alta montagna, attraversiamo nevai abbacinanti nel sole a piombo del primo pomeriggio. Sotto: Il Campo 2. Ci sdraiamo nei sacchi a pelo sotto un cielo dove non troviamo la Stella polare ma la Croce del sud, dove giochiamo a riconoscere le costellazioni che occupano, in questa notte purissima, posti differenti da quelli che siamo abituati a vedere nel nostro firmamento.
Ad eccezione delle frequenti uscite diuretiche dalla tenda, le notti passano tranquille. Saliamo verso quota , campo 1. Oltrepassiamo la quota del Monte Bianco, lasciandoci indietro e sotto tutti i quattromila delle Alpi.
Per una scelta comune, non abbiamo portato nessun strumento di comunicazione; niente satellitare, telefoni triband, niente roaming, computer portatili, internet e posta elettronica. Cerchiamo di anestetizzare la cosa con la preparazione di un albero natalizio, che costruiamo in orizzontale con le pietre su di una striscia di terreno polveroso.
Sembra un bel lavoro, almeno a noi. Superato questo tratto si dirigono verso una barra rocciosa variante argentina , che percorrono e scalano fino alla cresta nevosa. Purtroppo, nonostante il bel tempo che ha accompagnato la spedizione, una fastidiosa nuvolaglia impedisce di vedere il superbo panorama circostante. Qui lasciamo un deposito di materiali che prenderemo domani quando saliremo al campo 2. Tutto sommato, non me la sento di salire da solo - o meglio di provare a salire da solo - i metri che mi separano dalla vetta.
Non mi sento attrezzato, dal punto di vista mentale, per una prestazione di questo tipo. Importante per me, si intende, per la mia vita ed il rispetto che ho per me stesso. E che voglio continuare ad avere. Ho tutto il tempo di scendere i metri di dislivello che mi separano dal campo base. Cuore polmoni testa stanno bene; ripercorro mentalmente tutte le tappe della spedizione, mentre in lontananza, piccolo e colorato, il campo 1 occhieggia a m.
Nada mas. Let it be. Ma la spedizione continua. Giunti a fianco delle roccette, superano un Antola e Bianchi in vetta. Mauro Mazzetti Sez. Genova Nota tecnica Armando Antola I. Si tratta della prima salita ligure di questa via. D 56 sett. Al posto di controllo argentino lasciamo in custodia le borse per salire al colle, 9 km di dolci tornanti in un paesaggio di rocce rossastre di grande suggestione.
Dal bivio sulla strada statale ancora un paio di km di sterrato e siamo alla tenda dei guardiaparco, m di quota. In circa 2 ore e mezza arriviamo al campo chiamato Confluencia, alla confluenza appunto tra i rii Horcones inferiore e superiore, quota m.
Tramonto al Nido de Condores. Tenda internet al Campo base. Rielaborando mappe satellitari e dati meteo locali elabora previsioni fondamentali per la pianificazione della salita. La quota, inoltre, incute sempre un timore reverenziale: dovremo sfiorare i m! La salita al Cerro Bonete, m di quota, e una giornata di trasporto mateAlla fine della Canaleta. Il giorno successivo saliamo senza materiale alla quota di m del campo Berlin dove si trovano alcuni vecchi ripari in legno: una zona scelta da molti per posizionare un secondo campo avanzato.
Fortunatamente la circolazione riprende e proseguiamo a salire con un ritmo abbastanza regolare. Si tratta infatti di un piccolo valico che si affaccia sul lato occidentale del massiccio e che quindi riceve tutte le perturbazioni oceaniche.
Decidiamo infine di provare a proseguire, vista la fatica fatta per arrivare fin qui: un secondo tentativo ci sembra abbastanza improbabile. Ancora un giorno per scendere a Plaza de Mulas e un altro interminabile per percorrere i circa 28 km fino a Guarderia Horcones.
Finalmente una doccia e un letto vero, seppure col sacco a pelo, e a cena una super torta di verdura, per noi vegetariani in crisi di astinenza Tour de Canigo T. Greece T. Cyclades-Argosaronic Islands T. Peloponnese T. Central Greece-Thessaly-Epirus T. Macedonia T. Parnassos T. Evritania Mountains incl. Mavrovouni T. Chelmos-Vouraikos T. Hymettus T. Penteli T. Ziria T. Idha Psiloritis T. Selena T. Grossbritannien Bl. Pfaffenhofen a. Petersburg T. A , Blatt CC Flensburg 8.
A , Blatt CC Fehmann 9. A , Blatt CC Sassnitz 3. A , Blatt CC Helgoland 9. A , Blatt CC Rostock 2. A , Blatt CC Stralsund 4. A , Blatt CC Emden 8. A , Blatt CC Bremerhaven 8. A , Blatt CC Wittenberge 2. A , Blatt CC Neubrandenburg 2. A , Blatt CC Bielefeld 8. A , Blatt CC Hannover 8. A , Blatt CC Braunschweig 7. A , Blatt CC Magdeburg 3. A , Blatt CC Berlin A , Blatt CC Kassel 9. A , Blatt CC Goslar 7. A , Blatt CC Leipzig 3. A , Blatt CC Riesa 3. A , Blatt CC Cottbus 2.
A , Blatt CC Siegen 8. A , Blatt CC Fulda 8. A , Blatt CC Erfurt 7. A , Blatt CC Zwickau 2. A , Blatt CC Dresden 2. A , Blatt CC Trier 7.
A , Blatt CC Franfurt a. A , Blatt CC Bamberg 9. A , Blatt CC Bayreuth 9. A , Blatt CC Mannheim 7. A , Blatt CC Regensburg 9. A , Blatt CC Deggendorf 9. A , Blatt CC Augsburg A , Blatt CC Passau 9. A , Blatt CC Konstanz 8. A , Blatt CC Rosenheim 8. A ,40 Regionalkarte T. A , Blatt Bremen 1. A , Blatt Dresden 1. A , Blatt Halle-Leipzig 1. A , Blatt Hannover 1. A , Blatt Rhein-Main 1. A , Blatt Rhein-Neckar 1. A , Blatt Rhein-Ruhr 1. A , Blatt Stuttgart 1. A , Blatt 30 Rosenheim 1. A , Deutschland Nordwest 5.
Skirouten 9, Granatspitzgruppe mit Wegmarkierungen u. Skirouten 9, Hochschwab T. Skirouten 9, Silvrettagruppe mit Wegmarkierungen 9, mit Skirouten 9, Sonnblick mit Wegmarkierungen u. Alb - westl. Stadtkerne im Land Brandenburg 1 Norden 12, Histor. RP-B 5, Saale ,5 T. Nord T. Englmar T.
Heimatkarte 3, Bezirk Mies T. Kaisergebirge T 9,30 Kartenset Rad- u. Verwaltungskarte 1: 1,25 Mio. Warendorf T. Wander- und Freizeitkarte 7, Mittlerer Niederrhein T. Wander- und Freizeitkarte 8, Niederrhein Nord T. Wander- und Freizeitkarte 6, Vulkaneifel - Schneifel T. Wander- und Freizeitkarte 7, Westerwald T. Wander- und Freizeitkarte 7, Rund um den Bodensee T. Rad- und Freizeitkarte 7, Bodensee Euregio T.
Wander- und Freizeitkarte 7, Oberschwaben T. Helena T. Ascension 75T. Index, Ausgabe Deutschland Nord T m. Distoguide u. Meine Ferienkarte 17, Tschechische Republik T. Tourist Map 8, Kosovo T. Barthelemy T. Manama City T. Copenhagen T. Santiago de Chile ,5T.
A , Berlin - Geheimtipps und Top-Ziele 4. A , Bodensee - Geheimtipps und Top-Ziele 1. A , China - Geheimtipps und Top-Ziele 1. A ,00 weltweit Florida - Geheimtipps und Top-Ziele 3. A , Hamburg - Geheimtipps und Top-Ziele 2. A , Indien - Geheimtipps und Top-Ziele 1. A , Lissabon- Geheimtipps und Top-Ziele 1. A , London - Geheimtipps und Top-Ziele 3. A , Mallorca - Geheimtipps und Top-Ziele 3. A , Safaris - Geheimtipps und Top-Ziele 3.
A , Stockholm - Geheimtipps und Top-Ziele 1. A , Wien - Geheimtipps und Top-Ziele 1. A , Australien mit Outback A , Bahamas 3. A Barbados, St. A , Berlin mit Potsdam 1. A , Chile mit Osterinsel 6. A , Costa Rica 2. A , Finnland 7.
A , Florida A , Guadeloupe und seine Inseln 3. A , Hawaii 9. A , Irland A , Island A , Kanada - Osten A , Kapstadt und Garden Route A , Karibik - Kleine Antillen A , Madagaskar 3. A , Madeira mit Porto Santo 7. A , Malta mit Gozo und Comino 5. A , Mauritius mit Rodrigues 4.
A , Namibia A , Neuseeland A , New York 7. A , Norwegen A , Oman 3. A , Peking 9. A , Piemont und Aostatal 2. A , Rajasthan mit Agra und Delhi 2. A , Ruanda 1. A , Schottland A , Schweden A , Singapur 5. A , Sri Lanka A , Thailand 4. A , Tokio mit Kyoto 2. A , USA - Nordosten A , USA - Nordwesten A , USA - Westen A , Vietnam 2. Bernard - Dents du Midi T. Gallen - Appenzellerland T. Georgen, Triberg, Furtwangen T. Anton a.
Johann i. Riquewihr T. Gallen - Appenzell - Toggenburg T. Umgebung T. Elbe-Brandenburg T. Bodenmanagement u. Uedem a. Niederrhein 46 7,55 Landesamt f. Vermessung u. Skaftafell Skaftafell T. Attractions Road Map T. Rocky Mountains T. Bangkok City T. Trekking-Karten Nepal verminderter Rabatt , , , Bl. Ordnance Survey Bl. Nicolson Bl. Freizeitkarten T. Metropolregion Rhein-Neckar T. Freizeitkarte T. Landau u. Weltkarte, ,70 6 Expl.
Welt politisch, je 3 Expl. Gotthard 29, Tessiner Alpen Bd. Athos T. Central Pelion T. Parnitha T. A , Albanien 2. A , Auvergne 2. A , Baltikum 3. A , Bayern Teil 1: Nordosten 2. A , Belgien und Luxemburg 4. A , Bretagne 6. A , Burgund 2. A , Elsass 7.
A , Finnland 6. A , Frankreich - Nord 1. A , Griechenland 6. A , Irland 5. A , Korsika 7. A , Kroatien 6. A , Languedoc - Roussillon 6. A , Latium 1. A , Ligurien 2. A , Loiretal und nach Paris 3. A , Marokko 3. A , Mecklenburg-Vorpommern Teil 1: Mecklenburgische 1. A , Niederlande 2. A , Normandie 6. A , Norwegen Teil 2: Der Norden 6.
A , Ostfriesland 2. A , Polen Teil 1: Der Norden 4. A , Portugal 7. A , Sardinien 8. A , Schottland 4. A , Schweiz - Teil 1: Der Westen 2.
A , Schweiz - Teil 2: Der Osten 1. A , Sizilien 4. A , Slowenien 5. A , Spanien - Ost 5. A , Toskana und nach Elba 4. A , Tschechien 2. A , Tunesien 1. A , Umbrien und die Marken 2. A , Wales 1. A , Allgemeines Wohnmobil Handbuch 8. A , Allgemeines Wohnmobil Kochbuch 4. A , Heitere Wohnmobil Geschichten 3. A , So sind sie, die Belgier 1. A , So sind sie, die Deutschen 1. A , So sind sie, die Schweizer 1. A , So sind sie, die Spanier 1.
A ,90 Die Fremdenversteher So sind sie, die Amerikaner 1. A , So sind sie, die Franzosen 1. A , So sind sie, die Italiener 1. A , So sind sie, die Japaner 1. A , So sind sie, die Polen 1. A , So sind sie, die Schweden 1. A , Laos 1. A , Ukraine 1. A , Zeeland 1. A , Australien Osten und Zentrum A , Australien Westen und Zentrum 7. A , Costa del Sol mit Granada 8. A , Gran Canaria inklusive Inselfaltplan A , Guatemala A , Jordanien 8. A , Kathmandu Valley Nepal 4. Kvarner Bucht 3.
A , Ligurien, Cinque Terre 6. A , Madagaskar 9. A , Normandie 7. A , Phuket inklusive Inselfaltplan A , Sardinien A , Schleswig-Holstein 2. A , Schottland mit Orkney, Hebriden und Shetland A , Schweden Astrid Lindgrens 6.
A , Schweiz mit Liechtenstein 7. A , Skandinavien der Norden A , Tansanias Nationalparks mit Safari-Urlaubsplaner 3. A , Transsib 6. A , Vietnam A , Amrum 8. A , Bodensee 3. A , Borkum A , Chiemgau und Berchtesgadener Land 2. A , Eifel 5. A , Harz 2. A , Helgoland 7. A , Juist 7. A , Langeoog 6. A , Norderney 7. A , Oberbayern 2. A , Oberlausitz, Lausitzer Seenland 3. A , Rheinhessen, Rheingau 1. A , Schleswig-Holstein 1. A , Spiekeroog 5.
A , Sylt inklusive Inselfaltplan 9. A , Usedom mit Wolin 8. A , Wasserwandern in Mecklenburg-Brandenburg 9. A , Algarve, Lissabon 7. A , Andalusien 9. A , Apulien, Gargano, Salento 6. A , Auvergne, Cevennen, Zentralmassiv 6. A , Bretagne A , Bulgarien 3. A , Cornwall 6.
A , Costa Brava mit Barcelona 9. A , Costa de la Luz mit Sevilla 8. A , Costa del Sol mit Granada 7. A , Costa Dorada mit Barcelona 8. Hochprovence 5. A , Elsass, Vogesen 5. A , England Norden und Mitte 2. A , Formentera, das andere 4.
A , Fuerteventura mit 16 Wanderungen, inklusive Inselfaltplan A , Gardasee mit Verona und Brescia 1. A , Georgien 5. A , Golf von Neapel, Kampanien, Cilento 7. A , Gotland 6. A , Gran Canaria inklusive Inselfaltplan 9. A , Holland Nordseeinseln 6. A , Ibiza, Formentera 4. A , Kalabrien, Basilikata 6. A , Korsika 6. A , Krim Lemberg, Kiew, Odessa 3.
A , Kroatien 5. A , Kroatien Istrien 5. Kvarner Bucht 2. A , Kroatien Kvarner Bucht 3. A , La Gomera mit 20 Wanderungen, inklusive Inselfaltplan A , La Palma mit 20 Wanderungen inkl. Inselfaltplan A , Lanzarote mit 20 Wanderungen, inklusive Inselfaltplan 8. A , Latium mit Rom 5. A , Ligurien, Cinque Terre 5. A , Litauen 8. A , Madeira, Porto Santo 8. A , Mallorca A , Mallorca Leben und Arbeiten 3.
A , Malta, Gozo, Comino 9. A , Menorca 1. A , Nordspanien mit Jakobsweg 8. A , Norwegen 6. A , Piemont, Aosta-Tal 4. A , Portugal kompakt 6. A , Provence mit Marseille 9. A , Sardinien 9. A , Schweden Astrid Lindgrens 5. A , Schweiz mit Liechtenstein 6. A , Sizilien, Liparische Inseln A , Slowenien, Triest mit 15 Wanderungen 7. A , Teneriffa 8. A , Tessin, Lago Maggiore 4. A , Toskana 1. A , Ukraine Westen 2. A , Ungarn 3. A , Venetien mit Friaul und Gardasee 6.
A , Wales 6. A , Argentinien mit Patagonien und Feuerland A , Australien kompakt 3. A , Australien Westen und Zentrum 6. A , Bali und Lombok A , Bolivien kompakt 6. A , Botswana 6. A , Brasilien 4. A , Brasilien kompakt 3. A , Cabo Verde Kapverdische Inseln 8. A , Chile, Osterinsel 9. A , China der Osten mit Beijing und Shanghai 4. A , Costa Rica A , Cuba A , Hawaii A , Indien Norden mit Mumbai 9.
A , Iran 5. A , Japan 5. A , Jordanien 7. A , Kambodscha A , Kamerun inklusive Faltplan 1. A , Kanada, der maritime Osten 3. A , Kanada Westen mit Alaska A , Kathmandu Valley Nepal 3. A , Kenia 3.
A , Kenia kompakt 2.
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